Corso di Preparazione al Parto
- Il Parto -
Quarto capitolo della guida "Corso Preparto Appunti"
Puoi scaricare gli appunti in pdf dell'intero corso qui: "Corso Preparto Appunti Pdf"
La lezione del corso pre-parto dedicata al parto inizia con una mezz'ora di stretching e di esercizi per tonificare, elasticizzare e allenare un muscolo fondamentale per il parto, il Perineo.
Il perineo e il muscolo più basso del busto ed è posto tra ano e vagina, praticamente il muscolo perineale è quello che appoggia sul sellino quando si va in bicicletta, è un muscolo importantissimo per tutta la fase del parto e del post parto e per questo motivo bisognerebbe dedicare i mesi che precedono questo avvenimento anche al suo allenamento. Il mio consiglio è sempre quello di seguire un corso preparto dal vivo ma per chi fosse impossibilitata ci sono su internet molti filmati che mostrano gli esercizi da fare per allenarlo.
Terminata la lezione 'pratica' i due ostetrici che tengono il corso iniziano a parlarci del parto.
Il parto è la fase finale del processo di gestazione, è un momento bellissimo che da solo compensa tutti i piccoli grandi problemi affrontati durante la gravidanza e non solo, è un momento che rimarrà impresso per tutta la vita quindi il primo consiglio da dare ad una mamma che va in ospedale è quello di entrare in uno stato mentale aperto e felice, si va in ospedale non per curarsi ma per far nascere il proprio figlio!
Conviene assaporare e vivere momento per momento questo importantissimo e bellissimo evento!.
Piu' si riuscirà a rilassarsi e più verrà vissuta naturalmente questa esperienza. A tale scopo è anche utile ascoltare musica rilassante, questo è un ottimo esempio di musica adatta a tale scopo: Musica per sognare - Annita Frisina)
La prima cosa utile che ci permette di vivere in maniera migliore questa fase è il respiro, controllare il respiro già durante il travaglio permetterà di limitare i disagi dovuti alle contrazioni.
Vediamo quindi come effettuare il respiro durante le contrazioni del travaglio.
Innanzitutto se si sta camminando, al sopraggiungere della contrazione, fermarsi ed appoggiarsi ad un muro, una porta o qualsiasi altro appoggio, a questo punto è possibile inspirare profondamente con il naso e espirare con la bocca, oppure si può effettuare la cosiddetta respirazione 'a cagnolino' ossia respiri brevi e ripetuti velocemente. Controllando il respiro in questo modo sarà più semplice sopportare il disagio della contrazione, tale disagio potrà anche essere alleviato dal proprio compagno attraverso un massaggio nella zona lombare esterna.
Una volta che il parto arriverà ad un'apertura di circa 3 cm sarà possibile effettuare l'analgesia l'epidurale che in quanto analgesia e non anestesia permetterà di risparmiarsi i dolori e allo stesso tempo permetterà una vigile attenzione per vivere appieno tutti i momenti successivi.
Quando il parto arriverà a 9 cm, la mamma verrà fatta accomodare nella sala travaglio e questo sarà il momento di iniziare a spingere seriamente, più si riuscirà a spingere in questa fase, più velocemente si concluderà il successivo parto.
Per effettuare efficacemente le spinte si deve inspirare profondamente con la bocca (non con il naso) per prendere la massima quantità di aria possibile, a quel punto si rimane in apnea e si deve spingere sul basso ventre come quando si va in bagno; durante la spinta l'aria non dovrà fuoriuscire ne dalla bocca ne dal naso, per aiutarsi il collo sarà sollevato (il marito potrà tenere sollevata la testa della moglie), le gambe saranno portate al petto e le mani le tratterranno dalle ginocchia (in sala parto ci saranno apposite maniglie per le mani).
Qualora si trovasse difficolta a spingere in posizione sdraiata sarà anche possibile accovacciarsi a terra piegandosi con le ginocchia. Effettuando efficacemente le spinte, una volta introdotti in sala parto, l'espulsione del feto avverrà in 5,6,7 ulteriori spinte.
Durante le spinte e più in generale durante il parto sarà possibile avere perdite di aria, urina o anche di feci, non vergognatevi e del tutto naturale!
Siamo quindi arrivati alla fase finale del parto, i medici valuteranno la possibilità di effettuare un taglio del perineo, un Episiotomia ossia un piccolo taglietto ad ore 7 che permetterà di allargare in maniera controllata l'apertura della vagina. Tale taglio sarà indolore in quanto l'epidurale lo coprirà ed in alternativa od in aggiunta sarà sempre possibile effettuare una piccola anestesia locale.
Generalmente questo taglietto viene effettuato durante la nascita del primo figlio, ma molto dipende dall'elasticità dei tessuti, dal peso del bambino, e da tanti fattori che saranno analizzati nella fase del parto, in ogni caso è un taglio che andrà ad intaccare tre strati: la cute, il muscolo e la vagina per questo motivo nella fase di Episiorrafia cioè la fase di ricucitura verranno messi un paio di punti per ogni strato, quelli interni verranno successivamente assorbiti dall'organismo mentre quelli esterni cadranno da soli.
Finalmente ci siamo, il bambino è nato! A questo punto il personale medico compilerà la prima pagellina sul piccolo, la cosiddetta valutazione di Apgar, praticamente ad 1, 5, 10 minuti ed eventualmente anche oltre vengono assegnati dei punteggi a 5 parametri: (Respirazione, Battito cardiaco, Tono muscolare, Riflessi e Colore della pelle), attraverso il punteggio complessivo sarà possibile valutare sinteticamente e numericamente la salute del bambino.
Appena venuto al mondo il bambino verrà appoggiato per pochi secondi sul petto della mamma (questa procedura però potrà variare da ospedale a ospedale) anche per il primo imprinting olfattivo, verrà tagliato il cordone ombelicale (qualora si decida di donare le cellule staminali sarà questo il momento in cui verrà prelevato il sangue del cordone) e successivamente verrà messo in una culla riscaldata, l'isola neonatale (un bambino infatti passa da un ambiente caldo, il ventre materno a circa 36° all'ambiente esterno più freddo) dove rimarrà per circa 2 ore.
A questo punto alla neo mamma spetterà l'ulteriore compito di espellere la placenta (generalmente tale operazione dura 5, 10 minuti e raramente supera 1 ora) dopodichè verrà riaccompagnata nella sala travaglio per monitorare nelle due ore successive al parto la contrazione dell'utero che qualora mancasse potrebbe portare ad emorragie.
Il perineo e il muscolo più basso del busto ed è posto tra ano e vagina, praticamente il muscolo perineale è quello che appoggia sul sellino quando si va in bicicletta, è un muscolo importantissimo per tutta la fase del parto e del post parto e per questo motivo bisognerebbe dedicare i mesi che precedono questo avvenimento anche al suo allenamento. Il mio consiglio è sempre quello di seguire un corso preparto dal vivo ma per chi fosse impossibilitata ci sono su internet molti filmati che mostrano gli esercizi da fare per allenarlo.
Terminata la lezione 'pratica' i due ostetrici che tengono il corso iniziano a parlarci del parto.
Il parto è la fase finale del processo di gestazione, è un momento bellissimo che da solo compensa tutti i piccoli grandi problemi affrontati durante la gravidanza e non solo, è un momento che rimarrà impresso per tutta la vita quindi il primo consiglio da dare ad una mamma che va in ospedale è quello di entrare in uno stato mentale aperto e felice, si va in ospedale non per curarsi ma per far nascere il proprio figlio!
Conviene assaporare e vivere momento per momento questo importantissimo e bellissimo evento!.
Piu' si riuscirà a rilassarsi e più verrà vissuta naturalmente questa esperienza. A tale scopo è anche utile ascoltare musica rilassante, questo è un ottimo esempio di musica adatta a tale scopo: Musica per sognare - Annita Frisina)
La prima cosa utile che ci permette di vivere in maniera migliore questa fase è il respiro, controllare il respiro già durante il travaglio permetterà di limitare i disagi dovuti alle contrazioni.
Vediamo quindi come effettuare il respiro durante le contrazioni del travaglio.
Innanzitutto se si sta camminando, al sopraggiungere della contrazione, fermarsi ed appoggiarsi ad un muro, una porta o qualsiasi altro appoggio, a questo punto è possibile inspirare profondamente con il naso e espirare con la bocca, oppure si può effettuare la cosiddetta respirazione 'a cagnolino' ossia respiri brevi e ripetuti velocemente. Controllando il respiro in questo modo sarà più semplice sopportare il disagio della contrazione, tale disagio potrà anche essere alleviato dal proprio compagno attraverso un massaggio nella zona lombare esterna.
Una volta che il parto arriverà ad un'apertura di circa 3 cm sarà possibile effettuare l'analgesia l'epidurale che in quanto analgesia e non anestesia permetterà di risparmiarsi i dolori e allo stesso tempo permetterà una vigile attenzione per vivere appieno tutti i momenti successivi.
Quando il parto arriverà a 9 cm, la mamma verrà fatta accomodare nella sala travaglio e questo sarà il momento di iniziare a spingere seriamente, più si riuscirà a spingere in questa fase, più velocemente si concluderà il successivo parto.
Per effettuare efficacemente le spinte si deve inspirare profondamente con la bocca (non con il naso) per prendere la massima quantità di aria possibile, a quel punto si rimane in apnea e si deve spingere sul basso ventre come quando si va in bagno; durante la spinta l'aria non dovrà fuoriuscire ne dalla bocca ne dal naso, per aiutarsi il collo sarà sollevato (il marito potrà tenere sollevata la testa della moglie), le gambe saranno portate al petto e le mani le tratterranno dalle ginocchia (in sala parto ci saranno apposite maniglie per le mani).
Qualora si trovasse difficolta a spingere in posizione sdraiata sarà anche possibile accovacciarsi a terra piegandosi con le ginocchia. Effettuando efficacemente le spinte, una volta introdotti in sala parto, l'espulsione del feto avverrà in 5,6,7 ulteriori spinte.
Durante le spinte e più in generale durante il parto sarà possibile avere perdite di aria, urina o anche di feci, non vergognatevi e del tutto naturale!
Siamo quindi arrivati alla fase finale del parto, i medici valuteranno la possibilità di effettuare un taglio del perineo, un Episiotomia ossia un piccolo taglietto ad ore 7 che permetterà di allargare in maniera controllata l'apertura della vagina. Tale taglio sarà indolore in quanto l'epidurale lo coprirà ed in alternativa od in aggiunta sarà sempre possibile effettuare una piccola anestesia locale.
Generalmente questo taglietto viene effettuato durante la nascita del primo figlio, ma molto dipende dall'elasticità dei tessuti, dal peso del bambino, e da tanti fattori che saranno analizzati nella fase del parto, in ogni caso è un taglio che andrà ad intaccare tre strati: la cute, il muscolo e la vagina per questo motivo nella fase di Episiorrafia cioè la fase di ricucitura verranno messi un paio di punti per ogni strato, quelli interni verranno successivamente assorbiti dall'organismo mentre quelli esterni cadranno da soli.
Finalmente ci siamo, il bambino è nato! A questo punto il personale medico compilerà la prima pagellina sul piccolo, la cosiddetta valutazione di Apgar, praticamente ad 1, 5, 10 minuti ed eventualmente anche oltre vengono assegnati dei punteggi a 5 parametri: (Respirazione, Battito cardiaco, Tono muscolare, Riflessi e Colore della pelle), attraverso il punteggio complessivo sarà possibile valutare sinteticamente e numericamente la salute del bambino.
Appena venuto al mondo il bambino verrà appoggiato per pochi secondi sul petto della mamma (questa procedura però potrà variare da ospedale a ospedale) anche per il primo imprinting olfattivo, verrà tagliato il cordone ombelicale (qualora si decida di donare le cellule staminali sarà questo il momento in cui verrà prelevato il sangue del cordone) e successivamente verrà messo in una culla riscaldata, l'isola neonatale (un bambino infatti passa da un ambiente caldo, il ventre materno a circa 36° all'ambiente esterno più freddo) dove rimarrà per circa 2 ore.
A questo punto alla neo mamma spetterà l'ulteriore compito di espellere la placenta (generalmente tale operazione dura 5, 10 minuti e raramente supera 1 ora) dopodichè verrà riaccompagnata nella sala travaglio per monitorare nelle due ore successive al parto la contrazione dell'utero che qualora mancasse potrebbe portare ad emorragie.
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